Il termine «xenoglossia» venne proposto dal professore Richet allo scopo di distinguere in modo preciso la «medianità poliglotta» propriamente detta, in cui i mediums parlano o scrivono in lingue da essi totalmente ignorate, e talora ignorate da tutti i presenti, dai casi affini, ma radicalmente diversi, di «glossolalia», in cui i soggetti sonnambolici parlano o scrivono in pseudo-lingue inesisten...